Per rumore si intende la presenza di suoni che causano disturbo o, nei casi peggiori, danni alla salute.
Il rumore esercita la sua azione negativa sull’ambiente, inteso come ambito in cui l’uomo vive e svolge le sue attività, causando elementi di fastidio ed interferendo con le legittime fruizioni degli ambienti stessi.
Oggi rappresenta uno dei problemi ambientali più urgenti nelle aree urbane, soprattutto perché è causa del peggioramento della qualità della vita.
Le principali sorgenti di rumore ambientale, e le più diffuse sul territorio, sono le infrastrutture di trasporto (strade, ferrovie e aeroporti).
Il traffico ad esse connesso, soprattutto quello veicolare, è il principale determinante del clima acustico nelle aree urbane, dove ormai risiede la maggior parte della popolazione. Altre sorgenti di rumore ambientale, più localizzate, sono rappresentate da attività industriali e commerciali, locali pubblici, cantieri e impianti in genere.

 La zonizzazione acustica è uno strumento di pianificazione in base al quale il territorio comunale viene suddiviso in zone acusticamente omogenee a ciascuna delle quali viene attribuita una classe e i relativi limiti.
La previsione di impatto acustico è lo strumento utilizzato per valutare il contributo acustico dovuto a nuove attività o infrastrutture al fine di garantire che la nuova sorgente di rumore non comporti il superamento dei limiti imposti dalla normativa.
La valutazione previsionale di clima acustico consente di verificare la compatibilità di un nuovo insediamento (ad esempio una struttura residenziale) con la situazione acustica preesistente, assicurando che presso il nuovo “recettore” vengano rispettati i limiti normativi previsti.

LA NORMATIVA

La tutela dei cittadini dall’esposizione al rumore è garantita da diverse norme emanate a partire dagli anni novanta.
Le strategie previste a livello europeo per un approccio uniforme a livello comunitario ai fini della tutela dell’ambiente e della salute della popolazione dall’inquinamento acustico si riassumono nella Direttiva 2002/49/CE recepita dal D.Lgs. 194/2005.
La Legge Quadro 447/95, definisce l'inquinamento acustico, le sorgenti di rumore ed i valori limite; stabilisce le competenze dello Stato, delle Regioni, delle Province, dei Comuni e degli enti gestori o proprietari delle infrastrutture di trasporto, fornendo indicazioni per la predisposizione dei piani di risanamento acustico e per le valutazioni di impatto acustico.
Sono stati emessi i decreti attuativi che regolamentano il rumore derivante dalle infrastrutture di trasporto: il DM 31/10/1997 per gli aeroporti, il DPR 459/1998 per le ferrovie e il DPR 142/2004 per il rumore stradale. In caso di superamento dei limiti gli enti gestori dei servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture devono predisporre gli interventi di contenimento e abbattimento del rumore prodotto nell'esercizio delle infrastrutture stesse, cui criteri sono riportati nel DM 29/11/00.
La legge quadro impone ai Comuni l’obbligo di provvedere alla zonizzazione del proprio territorio, atto che deve essere coordinato con gli altri piani di regolamentazione e pianificazione locale quali il Piano di Governo del Territorio o il Piano urbano del traffico. I limiti di riferimento e la definizione delle classi per la zonizzazione acustica sono dettati dal DPCM 14/11/97.
La legge quadro ha demandato alle Regioni, tra altri compiti, la definizione sia dei criteri per la classificazione acustica del territorio sia delle procedure per la predisposizione e l’adozione dei Piani di risanamento acustico, conseguenti a superamenti dei limiti e delle condizioni della zonizzazione acustica.